Il 2 novembre, Alle sette in punto, Franklin ci aspetta sotto l'hotel per accompagnarci verso la frontiera col Perù. Con lui facciamo una novantina di chilometri e quando ci salutiamo la commozione è grande: ci facciamo una bevuta come si usa tra Biker con la "B" maiuscola...
Incontri come questo, si fanno solo in sella e con le lacrime che si asciugano all'aria rarefatta delle altitudini ecuadoriane, facciamo qualche sosta qua e là per papparci banane colte dal banano (una rarità, per gente del Vecchio Mondo). Ce le vende un bambino, affascinato da noi stranieri in sella a mukke bicilindriche: dietro il suo sorriso stregato dai viandanti stranieri, ci sono però il calore del benvenuto e dell'ospitalità.
Ripartiamo bisognosi di informazioni stradali e vicino a un chiosco fumante vediamo una moto (decisamente scalcinata) della Policia Carretera, parcheggiata in perfetto stile sbirresco: dietro il banco del gazebo, malconcio a sua volta, una signora poderosamente padrona della situazione e, ti pareva, anche della lingua italiana, visti i suoi dichiarati trascorsi di badante nel nostro paese. In pochi minuti ripercorre i suoi nove anni d'Italia, raccontati con grande trasporto mentre spennella il coscio di un maiale pronto a finire sulla griglia.
Il centauro di casa si mette a disposizione e dopo aver avviato (se così si può dire) il bicilindrico quattro tempi della sua Honda 250, parte alla testa dell'insolita carovana tricolore, staffettandoci per una trentina di chilometri, quelli della sua giurisdizione, e lasciandoci a poca distanza dalla frontiera peruviana.
Qui facciamo un altro incontro: una coppia di giessisti neozelandesi che sta percorrendo la Panamericana per intero, dal Canada a Ushuaia. Sono sulla sessantina e viaggiano felici.
I due Kiwi in sella alla GS |
Le pratiche alla frontiera e alla dogana passano in fretta e altrettanto in fretta ingoiamo un risotto, riprendendo la via della Panamericana. Lo scenario, qui, cambia
rapidamente: siamo lungo la costa dell'Oceano Pacifico e mentre viaggiamo incolonnati verso l'Antartide, non possiamo fare a meno di guardare in continuazione verso la nostra destra, dove la forza dell'oceano Pacifico si manifesta con tutta la potenza delle sue onde. Lungo la strada le
piantagioni di canna da zucchero si alternano a quelle di altre piante che non conosciamo (ah Pierluì, 'a prossima vorta te mannamo n'ziem'a Piero Angela, ndr).
Prima di intraprendere un tratto pericoloso della Panamericana, una pattuglia
della Stradale ci ferma...
Policia italiana y polizia peruviana |
Il più anziano dei due ci mette in guardia dalle insidie del
tratto di strada che stiamo per affrontare: ci mette in guardia anche dalle insidie del Sudamerica, come dire: e statevene a casa no?
Il più giovane, invece, si concede per la foto di rito fra colleghi e sembra essere più predisposto a condividere lo spirito del motero europeo... l'ignoto però, mette paura...
Nel frattempo, a forza di fare conoscenze, si è fatto tardi e visto che, tanto per cambiare, abbiamo anche fame, decidiamo di uscire dalla Panamericana e fare rotta per Puerto Talara dove troviamo un albergo.
"Scusi direttore, può farci parcheggiare le moto in garage?"
"No señor, el hotel no cuenta con un garaje. Tratamos a la
motocicleta como si se tratara de una persona. Que vengan, por favor!"
Fantastico.
Nuestras motociclettas en sus habitacion |
Fine della tappa, cena a base di pollo e tutti a nanna...
Anche la moto...
Al mattino, in Perù, il gallo canta prestissimo.
E dopo che quello stronzo ha finito di intonare le sue strampalate serenate, il gruppo riparte ancora assonnato: nel nostro roadbook c'è oggi Trujillo, città della costa nord, capoluogo dell'omonima provincia e della regione de La Libertad. La città è anche il centro della seconda area metropolitana più popolosa del paese, con quasi un milione di anime.
Ah, per notizia, siamo al livello del mare...
La Panamericana ha lasciato il posto completamente al deserto,
interrotto solo da piccoli agglomerati urbani, sparuti villaggi più grandi sulla carta geografica che sulla terra vera.
Deserto... |
E che dune... |
E... che deserto sarebbe, senza tempesta di sabbia?
Quando la forza del vento passa sopra le particelle di sabbia,
quest'ultime iniziano a vibrare, e successivamente "saltano". Appena le
particelle rotolano sul terreno, allentano e rompono particelle più piccole di
polvere che poi cominciano a viaggiare in sospensione.
Una tempesta di sabbia può spostare intere dune per centinaia di chilometri e può trasportare grandi quantità di materia, tanto che il
bordo avanzante può apparire come un gigantesco solido muro di polvere, che, nel Sahara, può
arrivare ad un chilometro e mezzo d'altezza...
Non ci credete? Guardate che storia, in Iran!
Eeehhh? Paura eh? |
La nostra sandstorm ci sorprende a circa 80 km da Trujillo: vero, è piccola, ma fa davvero impressione trovarci là in mezzo. Sopravviviamo e alle porte di Trujillo ci attende Julio Acosta, corrispondente di PerùMotoAvventura, anch'esso
scoperto su Facebook.
Julio ci ha prenotato l'hotel e ci viene
incontro per non farci trovare in difficoltà nel traffico, effettivamente caotico nonostante sia
domenica (azz, siamo al 4 novembre!!!).
Dopo aver sistemato le moto e i bagagli, Julio ci carica a bordo del proprio SUV
e di una macchina super assettata (secondo noi decisamente poco adatta alle
strade del luogo) di un suo amico. destinazione: spiaggia di Huanchaco, sulla ruta Moche, la più gettonata della zona, dove potremo degustare il pesce tipico della zona, il Ceviche.
Il Ceviche |
Il Ceviche è una ricetta a base
di pesce e frutti di mare crudi e marinati nel limone, unita ad alcune spezie
come il peperoncino e il coriandolo. In Perù, il ceviche è un piatto tradizionale diffusissimo su
tutto il territorio nazionale, ed altamente apprezzato, al punto che viene
considerato formalmente come patrimonio culturale della nazione peruviana. La
sua origine risale all'epoca pre-colombiana. Il piatto viene servito in un
particolare ristorante conosciuto come Cevichería.
Cogliamo anche l'occasione di bagnarci appena i piedi, data la
temperatura dell'acqua del Pacifico... E quando ci ricapita?
Fredddddddddino eh??? E meno male che questi sono trentini! Magari, nemmeno sanno sciare! |
Forza giovanotti, fatemi schiattare ancora...
RispondiEliminaSiete dei grandi! Saluti a tutti e in particolare al mio meccanico di fiducia DORIANO :-)
RispondiEliminaVALENTINO (RONCONE) DOMINATOR
Il viaggio che ho sempre sognato, complimenti ragazzi, soprattutto per la finalità benefica...suerte
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